Prima dell’estate la società di consulenza Accenture ha pubblicato un rapporto interessante, intitolato “Striking Balance with Whole-Brain Leadership”. La conclusione a cui giunge il rapporto è che ai leader verrà sempre più richiesta la capacità di attivare le abilità dell’emisfero destro del cervello. La parte che ci consente di essere creativi, empatici, autocoscienti e usare la nostra intuizione e il nostro pensiero olistico. Perché? Innanzitutto, perché il mondo volatile, incerto, complesso e ambiguo (VUCA) di oggi richiede queste capacità del cervello destro. In secondo luogo, perché clienti e dipendenti richiedono loro di utilizzare queste competenze. Il rapporto si basa su uno studio condotto tra oltre 200 dirigenti C-suite e oltre 11.000 dipendenti e clienti. Alcuni risultati su come i leader, i dipendenti e i clienti pensano alla Whole-Brain Leadership sono molto interessanti:

Il 65% dei leader della suite C ammette che le loro abilità nel cervello destro sono più deboli.

Solo l’8% dei leader della suite C utilizza oggi un approccio del cervello intero, mentre sorprendentemente l’ 82% prevede di utilizzarlo nei prossimi tre anni

9 aziende su 10 stanno prendendo provvedimenti per colmare il divario nelle competenze dell’uso del cervello destro.

La ricerca di Accenture, inoltre, mostra che l’8% dei leader che applicano un approccio interamente cerebrale mostra già una crescita del fatturato triennale più forte del 22% e una crescita del profitto (EBITDA) del 34% . Quindi, avere leader che usano tutto il loro cervello piuttosto che solo il lato sinistro porta a prestazioni migliori.

Quindi, l’evidenza è chiara: sarà sempre maggiore il bisogno di più abilità nel cervello destro applicate nella strategia e nella leadership.

Per approfondire i contenuti puoi leggere il rapporto qui https://www.accenture.com/us-en/insights/strategy/whole-brain-leadership-for-c-suites?c=acn_glb_newrulesofengagmediarelations_10953838&n=mrl_0519